Il
Sonic Branding sta diventando sempre più un
asset chiave nel marketing e nella comunicazione aziendale: se impiegato in modo appropriato e coerente con il brand può
impattare positivamente sulle performance di una comunicazione, andando ad amplificarne ricettività, connessione emotiva e memorabilità della marca.
Non una semplice “musica di sottofondo” per le pubblicità, quindi. Bensì una
componente strategica fondamentale che aiuta i marchi a costruire una connessione più profonda e duratura con il pubblico.
Non a caso, in pochi anni l’audio branding è
cresciuto nella considerazione delle aziende con un aumento del 10% nell’utilizzo della musica nei contenuti di marketing, mentre la musica concessa in licenza è diminuita dell’1,5% nei contenuti digitali rispetto allo scorso anno, con un incremento delle risorse audio proprietarie.
Lo racconta la sesta edizione del report annuale
Best Audio Brands compitato da
Amp, agenzia di audio branding parte di Landor Group e WPP Network. Lo studio ha analizzato l’uso del suono da parte delle aziende, che si traduce in una
Top100 con i testa quelle che lo utilizzano in modo più completo e strategico.
In testa ci sono
Mastercard e
Shell, rispettivamente al primo e secondo posto grazie a milioni di implementazioni a livello globale, esecuzioni di eventi e variazioni sonore.