Il segnale: un -25% che racconta un cambio di paradigma
«Con l’AI il mio sito perde il 25%.» La dichiarazione di Salvatore Aranzulla, rilasciata a Fanpage.it, è più di un dato tecnico: è un segnale chiaro di come la ricerca online stia cambiando profondamente. Non è solo un calo di traffico, ma l’indicatore di un nuovo equilibrio di potere tra Google, contenuti e siti web.
Per anni la ricerca Google ha rappresentato il principale punto di accesso all’informazione. Oggi, però, il motore di ricerca sta evolvendo in un sistema di risposta, dove l’intelligenza artificiale interpreta, filtra e sintetizza prima ancora che l’utente arrivi sul sito di destinazione. Questo cambiamento si sta già facendo sentire anche in Italia, dove editori e aziende notano una contrazione del traffico organico e una diversa distribuzione della visibilità digitale.
Google introduce AI Overview: la nuova funzionalità nella ricerca
Una funzionalità che cambia la dinamica della ricerca
La funzionalità AI Overview di Google Search è progettata per rendere più rapida e intuitiva l’esperienza utente. Attraverso Google, l’AI elabora una panoramica sintetica e strutturata che consente di ottenere risposte immediate direttamente nei risultati di ricerca.
A differenza del modello tradizionale, AI Overview raccoglie e combina contenuti provenienti da fonti ritenute autorevoli, restituendo una sintesi coerente in cui la ricerca non rimanda più al web aperto: l’informazione viene trattenuta all’interno dell’ecosistema Google, dove l’utente resta più a lungo.
In Italia, questo nuovo paradigma di ricerca online sta già influenzando la visibilità dei publisher e l’efficacia delle strategie di SEO.
Come funziona AI Overview di Google
Le fasi del processo di generazione delle risposte
AI Overview è alimentato dal modello Gemini 2.0 sviluppato da Google DeepMind. Il suo obiettivo è analizzare e comprendere meglio le query degli utenti, offrendo una sintesi chiara e contestualizzata. Il processo si articola in quattro fasi principali:
Interpretazione dell’intento di ricerca.
Selezione delle fonti più pertinenti.
Sintesi dei dati raccolti.
Presentazione della risposta direttamente nella parte superiore della pagina.
Questa nuova funzionalità nella ricerca rende l’esperienza più efficiente per l’utente, che non deve più navigare diversi siti web per approfondire un tema. Al contempo, però, riduce la possibilità per gli editori di attivare nuove visite e mantenere traffico organico costante.
Overviews e CTR: cosa dicono i dati
Uno studio del Pew Research Center (marzo 2025) mostra chiaramente l’impatto di AI Overviews sul comportamento degli utenti:
Solo l’8% di chi visualizza un risultato con un Overview clicca su un link esterno.
Appena l’1% clicca sui collegamenti inclusi nel riassunto.
Il 26% chiude la ricerca dopo aver letto la sintesi, contro il 16% con i risultati classici.
Il dato è inequivocabile: gli utenti restano più a lungo su Google, spostandosi tra Google Images, Google Shopping e altri servizi collegati. Il potere di Google cresce, mentre l’attenzione verso i siti web diminuisce.
SEO e intelligenza artificiale: cosa cambia davvero
Dalla keyword alla pertinenza semantica
Con l’introduzione di Google AI Overview, la SEO entra in una nuova fase. Non basta più puntare su keyword e backlink: bisogna utilizzare linguaggi e strutture comprensibili dall’intelligenza artificiale. La priorità diventa creare contenuti utili, ben organizzati e in grado di rispondere con autorevolezza alle query complesse.
Google valuta ora la qualità in base ai criteri E-E-A-T: esperienza, competenza, autorevolezza e affidabilità. L’obiettivo è attivare contenuti che aiutino gli utenti a approfondire davvero le informazioni, non solo a cliccare.
Nuove strategie per essere selezionati
L’ottimizzazione SEO oggi consiste nel diventare una fonte primaria per l’AI. I contenuti devono essere progettati non solo per apparire tra i risultati, ma per venire scelti e integrati nelle risposte dell’AI Overview. In questa logica, la SEO per intelligenza artificiale non sostituisce le strategie precedenti: le evolve.
Dalla visibilità all’autorevolezza: il nuovo potere dei contenuti
Con Google AI Overview, l’equilibrio di potere informativo cambia. Non è più sufficiente presidiare le prime posizioni della ricerca Google: ora conta essere interpretati e citati dall’AI come fonti autorevoli.
Per mantenere rilevanza, i contenuti devono essere utili, ben strutturati e orientati al valore. In Italia, questo significa ripensare la produzione editoriale e le strategie di branding digitale, investendo in contenuti capaci di approfondire e attivare insight reali.
Dal web aperto alle app: dove si sposta l’attenzione
Parallelamente, la ricerca MediaLink × LoopMe (2025) evidenzia come il tempo e gli investimenti si stiano spostando dai browser al mondo in-app. L’84% degli advertiser rileva un calo di attenzione nel web tradizionale, e il 45% dei brand pianifica di attivare budget pubblicitari su mobile app entro 12 mesi.
Un nuovo scenario per i brand
Le app diventano spazi coinvolgenti, controllabili e misurabili, in cui la ricerca online incontra performance e storytelling. Per i brand italiani, significa utilizzare i dati per creare esperienze personalizzate e trasformare la relazione con l’utente in un vantaggio competitivo.
Rischi per l’editoria e sfide per la comunicazione
La riduzione del CTR e la permanenza degli utenti all’interno di Google Search hanno conseguenze dirette sull’editoria: meno traffico verso i siti web, minori ricavi pubblicitari e perdita di autorevolezza. Allo stesso tempo, i brand devono affrontare la sfida di mantenere una presenza attiva e riconoscibile in un ambiente dominato da piattaforme chiuse e automatizzate.
Conclusione: dal click alla rilevanza
L’era dell’AI Overview segna la transizione da una ricerca Google centrata sui link a una centrata sulle risposte. Il focus si sposta dal posizionamento alla rilevanza, dalla SEO tecnica alla SEO per l’intelligenza artificiale.
Chi saprà attivare contenuti capaci di venire interpretati dall’AI come fonti di fiducia potrà mantenere visibilità, autorevolezza e performance. Gli altri rischiano di essere sintetizzati e dimenticati.
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