andzup-news

Editoriale del 10 maggio 2024

La nostra rubrica settimanale con le ultime curiosità dal mondo del marketing e della comunicazione.

Progettare in modo accessibile. Un imperativo etico e strategico. Un contributo di Triplesense Reply

Nell’era digitale, è fondamentale garantire l’accesso ai servizi online e alle fonti di informazione a quante più persone possibile. Vanno tenute a mente le necessità di ogni utente, e ne vanno riconosciuti e tutelati i diritti.
Per questo abbiamo organizzato un master sul tema insieme a ISTUD e al Politecnico di Torino, e stiamo integrando sempre di più l’accessibilità in ogni fase della progettazione.

L’accessibilità in numeri.

Le più recenti statistiche mostrano che circa il 20% della popolazione dell’Unione Europea (87 milioni di persone) presenta una qualche forma di disabilità. Un dato, questo, che porta alla luce una consapevolezza ancora troppo ignorata: un web accessibile è un web necessario.

Dal 2025 aziende e organizzazioni dovranno adeguare i propri siti web alla legge europea “Accessibility Act”: il rispetto dei requisiti di accessibilità diventerà obbligatorio e non più opzionale.

Uno studio condotto da SEMRUSH e BuiltWith ha individuato 847 siti web che hanno adottato soluzioni per migliorare l’accessibilità, e li ha monitorati prima e dopo per valutare i cambiamenti nella visibilità online. Oltre il 70% dei siti ha registrato un notevole aumento del traffico. Tra questi, più del 7% ha ottenuto una crescita di oltre il 50% del traffico organico. Questi risultati aggiungono un elemento: un web accessibile è un web strategico.

Standard per un design accessibile.

Per progettare in modo accessibile ci sono dei criteri e dei livelli da rispettare, che vengono riportati in un apposito documento rilasciato dalla Commissione Europea. Si tratta delle Linee guida per l’accessibilità dei contenuti Web (WCAG) 2.2.

Tra i principi da rispettare, per essere accessibile, un contenuto deve essere:

  • Percepibile: le informazioni e i componenti dell’interfaccia utente devono essere percepibili almeno da un senso. Per questo bisogna sempre fornire alternative (testuali, audio, lingua dei segni) a qualsiasi tipo di contenuto, e usare appropriatamente il colore, il testo e le icone, garantendo sufficiente contrasto.
  • Operabile: l’interfaccia non deve richiedere interazioni impossibili da compiere. È necessario inoltre che il contenuto supporti diversi modi di interazione, che fornisca abbastanza tempo per la fruizione e che non causi reazioni fisiche di alcun tipo.
  • Comprensibile: le persone devono poter capire le informazioni contenute nell’interfaccia e le azioni necessarie per ottenere servizi e informazioni. I testi devono essere leggibili e comprensibili, il layout delle pagine deve funzionare in un modo prevedibile e bisogna sempre considerare un’assistenza (aiutando l’utente a prevenire, identificare e risolvere errori).
  • Robusto: il contenuto deve essere abbastanza solido, interpretabile anche delle tecnologie assistive. È importante considerare sempre gli aggiornamenti e il supporto delle nuove tecnologie in evoluzione.

 L’accessibilità deve essere tenuta in considerazione lungo tutto il flusso di lavoro, dalla ricerca alle ottimizzazioni.

Accessibilità nello UX writing.

La scrittura è uno degli elementi chiave per l’accessibilità di un contenuto. Le parole scelte possono includere o lasciare fuori ampi gruppi di persone.

Un buon UX writing:

  • È semplice: usa parole comuni, facili da capire per il maggior numero di persone.
  • È trasparente: evita anglicismi, abbreviazioni, sigle ed espressioni gergali.
  • È pertinente: rispetta il contesto, come in una conversazione.
  • È onesto: non cerca di indirizzare l’utente verso azioni non volute.
  • È empatico: tiene in considerazione le emozioni delle persone in ogni fase del processo. Spesso ignorato, questo fattore può fare la differenza tra una cattiva e una buona esperienza.
  • È utile: è focalizzato sulla persona, non sul sistema. Fornisce sempre una via per proseguire il viaggio.

Quando si parla di linguaggio e UX writing, è necessario sottolineare una differenza fondamentale tra accessibilità e inclusività. Un testo è accessibile (o chiaro) quando risulta comprensibile per il maggior numero di persone. Un testo è inclusivo (o ampio) quando rispetta anche l’individualità di chi legge. Ma che senso avrebbe pubblicare un contenuto perfettamente comprensibile, che però urta alcune delle persone per cui è stato scritto? Un testo non è davvero accessibile se non è contemporaneamente inclusivo.

Il nostro percorso.

Noi di Triplesense stiamo lavorando per includere sempre di più l’accessibilità in tutte le fasi del nostro lavoro. Per ogni progetto portiamo avanti lunghe fasi di ricerca, analisi e benchmark sul tema, delineiamo una strategia e delle linee guida, e implementiamo tool, anche AI, che aiutano a verificare e assicurare l’accessibilità.
È fondamentale poi una formazione costante per conoscere le best practice e aggiornarci sulle evoluzioni normative, e condividere con il nostro team le conoscenze acquisite.


Grazie a Triplesense per questo prezioso contributo!
Se anche tu vuoi prendere parte al nostro spazio interviste contattaci.

Facebook
Twitter
LinkedIn

TUTTI GLI EDITORIALI ED INTERVISTE

Nessun commento

Editoriale del 19 luglio 2024

Il report “2024 IAB Digital Video Ad Spend & Strategy”, condotto da IAB USA, mette in luce una trasformazione significativa nei KPI prioritari per le campagne video: vendite, visite in negozio/sito web e lead hanno ora assunto un ruolo centrale, surclassando portata e frequenza come metriche di successo.

Leggi di più »
Nessun commento

Editoriale del 12 luglio 2024

“L’interesse che abbiamo concentrato sulla fashion industry è sicuramente motivato dal suo ruolo primario per il nostro Paese in assoluto e per l’espressione della sua equity sui mercati globali, ma anche perché è un settore per cui pensiamo di avere grandi potenzialità di consulenza. L’equilibrio e la crescita del business si gioca sulla perfetta calibrazione fra costruzione di marca, la brand Fame, e guida dei brand per le consumatrici attraverso la categoria, il Flow. Per questo pensiamo che il consolidamento delle dinamiche phygital, insieme alla necessità dei brand di esprimere al meglio il concetto di inclusività per le differenti generazioni e per ciascun individuo, sia una sfida da cogliere con una nuova modalità di leggere il marketing, quale è il nostro approccio Fame & Flow”.

Queste le parole di Enrico Girotti, Managing Partner, Strategy e Growth di Initiative Italia a commento del report “State of Fashion2” condotto dall’azienda.

Leggi di più »
Nessun commento

Editoriale del 5 luglio 2024

Per nove edizioni consecutive, il Salesforce State of Marketing ha analizzato l’impatto delle tecnologie emergenti sui professionisti del marketing, raccogliendo dati da 4.800 esperti in 29 paesi, inclusi 250 in Italia.

L’ultima indagine evidenzia come l’IA generativa rappresenti, contemporaneamente, priorità e sfida per i marketer italiani: se da un lato, infatti, è in grado di offrire enormi opportunità per migliorare la connessione con i clienti, dall’altro richiede però una gestione ottimale dei dati per sfruttarne appieno il potenziale. Solo attraverso questa gestione sarà possibile creare percorsi personalizzati che incrementano la fedeltà dei clienti e le vendite.

Leggi di più »

Curioso di scoprire il mondo andzup?

Il nostro team è a tua disposizione per presentarti la soluzione andzup in pochi minuti. 

© All rights reserved

La tua richiesta è stata presa in carico dal nostro team